Tre nuove iscrizioni da Aphrodisias in Caria descrivono i cittadini locali — Flavius Zeno e Flavius Andronicus — come autori delle statue (ora perse) che stanno dedicando. Essi sono probabilmente il Flavius Zeno e il Flavius Andronicus di Aphrodisias le cui ‘firme’ — con l'asserzione che essi hanno ‘fatto’, ἐποίει, le statue — appaiono sui plinti di alcune statue trovate sull'Esquilino. II titolo da essi usato — sia ad Aphrodisias che a Roma — non può essere anteriore al IV secolo. Ciò solleva problemi circa la datazione delle statue provenienti dall'Esquilino — attualmente nella Ny Carlsberg Glyptotek, Copenhagen — che fino ad ora sono state attribuite al secondo secolo. Sarà necessario ridatare queste opere, o presumere che le ‘firme’ vennero aggiunte su statue anteriori. Flavius Zeno e Flavius Andronicus godevano di una posizione insolitamente elevata per cittadini privati ad Aphrodisias in questo periodo. II titolo di Flavius Zeno di alto sacerdote, che usa in tutte le iscrizioni, è stato cancellato in uno dei testi ad Aphrodisias; può darsi che il suo sacerdozio non appartenesse al culto imperiale ma alla religione pagana, introdotta da Massimino.